L'Arciconfraternita: le Date Storiche

4 Luglio 1519 : la Confraternita della "Natione Sanese in Roma", intitolata a S. Caterina da Siena, viene costituita ufficialmente dai membri della Compagnia da diversi anni presenti nell'Urbe, i quali - con lo scopo di "aiutarsi scambievolmente con l'opera e con il consiglio nei loro bisogni spirituali e temporali e di adempiere insieme i propri doveri religiosi" - si danno le prime regole del Sodalizio, inerenti al culto e alla carità, che sono riconosciute e approvate da Leone X, e decidono di erigere una propria chiesa con "annesso Oratorio".


Anno 1526 (circa): nella strada Giulia, la più bella e moderna d'Europa, nel quartiere della Regola dove molti senesi abitano e svolgono le loro attività, è stata edificata, per il progetto del famoso architetto senese Baldassare Peruzzi, la chiesa di S. Caterina da Siena, grazie alle offerte di vari cittadini di Siena ed in particolare alla munifica elargizione di 4000 scudi d'oro da parte di Agostino Chigi e alle generose contribuzioni dei confratelli.


5 Maggio 1574: la Confraternita riceve dal Sac. Ettore Quercia il primo "lascito testamentario" a scopo della elargizione oltre che di "sussidi caritatevoli agli infermi e ai bisognosi senesi" - di doti a "honorate zitelle di origine senese" per maritarsi o monacarsi. Viene così avviata questa forma di carità che si prolungherà ininterrottamente per oltre 350 anni, progressivamente riducendosi negli ultimi 100 anni, sino alla soppressione del beneficio nel 1927. E ciò, grazie soprattutto ai "lasciti" relativi ai testamenti di Carlo Tornioli ( 1611 ), di Giacomo Mastianini (1632 ), di Lorenzo Rossi (1639 ), di Mons. Giovan Battista Rubini ( 1762 ), di Giovan Battista Tommaini ( 1795 ) e, per ultimo, di Carlo Ricchebach (1858 ). Parte del reddito dei lasciti deve essere naturalmente destinato per le "opere di culto e la soddisfazione degli obblighi - come la celebrazione di Messe - inerenti ai pii legati ".


Maggio - Giugno 1575: è annotata la prima accoglienza "storica" dei pellegrini senesi ( quasi tutti della Compagnia di S Caterina ) da parte della Confraternita della Natione senese in Roma, in occasione del Giubileo indetto da Gregorio XIII. Questo Anno santo si segnala - anche sul piano delle disposizioni organizzative - come il primo "moderno", e ad esso le Confraternite italiane assicurano, con la loro vasta e devota mobilitazione, un apporto decisivo.


Anno 1577: i primitivi Statuti del Sodalizio vengono "corretti, ampliati, riformati", per essere "adeguati ai tempi", e Gregorio XIII li approva e conferma il 10 maggio 1580.


Settembre 1595: i fratelli della Confraternita fanno il loro primo pellegrinaggio "storico" a Siena per "una devota visita" alla Madonna di Provenzano e sono accolti con ogni onore e la più fraterna solidarietà.


7 Settembre 1604: la Confraternita viene dichiarata Archiconfraternita - con la facoltà di aggregare altre Confraternite canonicamente costituite "in Statu Senensi " - da Clemente VIII, con il Breve che comincia con "Quaecumque, etc"; e il privilegio è confermato il 18 luglio 1611 da Paolo V.


1 Giugno 1736: Clemente XII - con il Breve che comincia con "Exponi nobis nuper fecerunt"-, nel confermare al Pio Sodalizio il titolo di Archiconfraternita, amplia la sua facoltà di aggregare altre Confratenite; "purchè canonicamente erette, e in qualsiasi parte del mondo esistenti, e a quelle comunicare tutte le indulgenze, grazie, e privilegi spirituali in possesso"

30 Giugno 1744: Benedetto XIV approva solennemente e conferma i nuovi Statuti che, "con le leggi e i tempi che cambiano", è stato necessario "aggiornare". Le loro disposizioni vengono interpretate e completate da numerosi decreti nei decenni successivi.

18 Maggio 1761: Clemente XIII - con il Breve che comincia con "Ad perpetuam Rei memoriam" - concede alla Archiconfratenita la conferma del privilegio della richiesta di grazia per la liberazione di "un reo della Galera" ( "unum reum ad triremes perpethuas quacumque de causa, non tamen homicidij, et furti, damnatum": dunque con una limitazione rispetto alla portata del privilegio goduto sin dalla fine del '500 e confermato da Clemente XII, con il predetto Breve del 1736, in forza del quale il Sodalizio "in die festo eiusdem Sanctae Catharinae unum reum ex causa capitali damnatum liberandi facultatem obtinuit" ( notizie delle prime "grazie" ottenute, anche in favore di condannati a morte risalgono al 1593 - regnando Clemente VIII- , al 1613 , essendo Pontefice PaoloV- , al 1658 - sotto il Pontificato di Alessandro VII -, e al 1667 - con il Papa Clemente IX - ).

23 Maggio 1766: la Congregazione segreta della Arciconfraternita - auspici il Card. Flavio Chigi, Protettore, e il Card. Scipione Borghese, Governatore - ritenendo impossibile intervenire sulle strutture della chiesa esistente, minacciata seriamente nella sua stabilità, delibera la edificazione di una nuova chiesa, avvalendosi dell' Architetto senese Pier Paolo Posi.

2 Agosto 1767: nelle fondamenta della chiesa preesistente, abbattuta, Mons. Stefano Assemani, Arcivescovo di Ipamea in Partibus, posa e benedice la prima pietra della nuova chiesa e colloca in un cassetta di marmo, posta dentro le fondamenta stesse, una ampolla contenete il sacro crisma, medaglie di S. Caterina e S. Bernardino, e una lamina di piombo su cui è incisa una "iscrizione sull'evento".

27 Novembre 1775: la nuova chiesa - "un ammirevole, raro esempio di barocchetto romano" - viene inaugurata solennemente dal Card. Pietro Panphili. Nell'occasione, la Arciconfraternita chiede ed ottiene ( nonostante la sospensione delle indulgenze nell'Anno santo che sta per concludersi ) la indulgenza plenaria in suffragio delle anime del Purgatorio per tutti i fedeli che visiteranno la chiesa durante tutto l'0ttavario, che si conclude il 5 dicembre con la consacrazione dell' altare .

2 Marzo 1798: i repubblicani francesi requisiscono diversi argenti dalla chiesa della Arciconfratenita e, alcuni giorni dopo, altri argenti …sopravvissuti vengono portati via dai repubblicani romani, che - con la legge del 28 giugno dello stesso anno - hanno stabilito di entrare in possesso di tutti i beni delle Confraternite.

10 Agosto 1798: un gruppo di repubblicani romani accompagnati da un manipolo di soldati francesi devastano i locali della Arciconfraternita, distruggendone l'archivio e portando via, per venderli ai pizzicaroli della zona per i loro "incarti", moltissimi documenti e privando così il Sodalizio di gran parte delle originali testimonianze della storia delle sue origini.

Anno 1897: la Arciconfraternita mette mano ad nuovo Statuto, essendo ancora in vigore quello del 1744, per ottemperare alla Legge Crispi del 1890 la quale impone che tutti i Pii Sodalizi specifichino statutariamente " la origine, la sede, gli scopi" loro e delle "Fondazioni da essi amministrate"; e deve definirsi "Opera pia con oneri di culto", anche se con "esistenza autonoma", costituendo "un ente morale e giuridico". Le Confraternite perdono sostanzialmente la natura di associazioni private per diventare Ipab, e i loro Statuti, prima di essere applicati, "devono essere assoggettati alla approvazione delle competenti autorità" .

29 Aprile 1880: la Arciconfraternita celebra solennemente - e a Siena si indicono allo stesso tempo solenni festeggiamenti - il 5° centenario della morte di S. Caterina , al fine di rafforzare nei confratelli l'impegno a coltivare e a testimoniare nella vita di tutti i giorni il messaggio di fede, di carità, di speranza e di pace della grande Santa senese.

5 Agosto 1906: la Arciconfraternita giunge alla deliberazione - sancita dal Regio decreto del 17 marzo 1907 e, poi, dal decreto della Visita apostolica del 15 giugno 1908 - di assumere definitivamente la definizione di "Istituzione pubblica di Beneficenza e di culto, con gli scopi preminenti - che non si discostano dagli antichi ordinamenti - dell' "esercizio di opere di mutua carità e di assistenza" e della "amministrazione delle opere di beneficenza affidatele" ( a cui poter aggiungere "l'esercizio in comune di talune pratiche e il culto della chiesa nazionale di S. Caterina").

29 Aprile 1926: vedendo finalmente accolta dalle autorità cittadine di Roma una aspirazione più volte espressa dalla Arciconfraternita e dai cittadini senesi di dare a S. Caterina un degno posto tra i grandi personaggi "benemeriti" che hanno "illustrato" la nazione italiana, un busto della Santa - offerto dalla città di Siena e scolpito da Arturo Viligiardi - viene collocato nel parco del Pincio.

21 Giugno 1987: lo Statuto della Arciconfraternita, al quale sono stati apportati alcuni ritocchi nel 1966, è sottoposto - pur nell'assoluto rispetto delle tavole di fondazione e delle tradizioni del luogo pio - ad ulteriori modifiche per potersi adeguare al mutato ordinamento costituzionale dello Stato.

7 Settembre 1998: essendo finalmente dichiarato illegale - a distanza di ..un secolo - il principio della Legge Crispi in ordine alla pubblicità dei Pii Sodalizi costretti ad operare nel campo della assistenza e beneficenza con personalità giuridica pubblica, e venendo ripristinato per essi il diritto ad esistere quali associazioni private, la Arciconfraternita vara un nuovo Statuto in forza del quale riafferma la sua originaria natura di Associazione con personalità giuridica privata. Essa ha per scopo" l'esercizio di opere di mutua carità ed assistenza materiale e morale verso i confratelli bisognosi e, in via subordinata, verso altri bisognosi anche se non nazionali senesi" e "l'esercizio in comune, tra i confratelli, delle pratiche religiose e il culto di S. Caterina, rivolgendo e richiamando l'interesse verso e dalle altre istituzioni cateriniane che operano nel territorio nazionale e all'estero e, comunque, verso e dalle istituzioni cattoliche delle sedi di origine dei confratelli. A tale scopo, naturalmente, si aggiunge quello inerente gli impegni in ordine alla amministrazione – a fini caritativi - dei beni di proprietà e alla conservazione e alla promozione del proprio patrimonio religioso, storico, culturale e artistico e delle tradizioni proprie della nazione senese , al fine di contribuire a mantenerne viva la cultura in Roma.

A queste essenziali date storiche che scandiscono la vita della Arciconfraternita potrebbero aggiungersi le molte altre che riguardano il suo impegno e il suo concorso - nel contesto delle iniziative delle Associazioni cateriniane - per i riconoscimenti ecclesiali della santità di Caterina: dalla proclamazione della Santa quale "patrona secondaria" di Roma , accanto ai patroni Pietro e Paolo ( il 13 aprile 1866 ), per decreto di Pio IX, alla designazione della Vergine senese, insieme con S. Francesco d'Assisi, a Patrona d'Italia (il 18 giugno 1939, alla vigilia della 2.a Guerra mondiale ), per volontà di Pio XII; dalla elevazione della Santa, in compagnia di S. Teresa d'Avila, alla dignità di Dottore della chiesa universale ( il 4 ottobre 1970 ), così volendo Paolo VI, alla proclamazione di Caterina, insieme con S. Brigida e S. Teresa Benedetta della Croce - Edith Stein -, quale Patrona di Europa ( il 1 ottobre 1999 ), per volontà di Giovanni Paolo II.